Tra il 1990 e il 1992, una campagna di scavi archeologici condotta al di sotto delle antiche cantine dell’Ambrosiana portò alla luce una porzione della pavimentazione dell’antico foro romano, cuore della vita politica, economica e religiosa di Mediolanum.
Vi trovavano sede infatti la curia (luogo di riunione del Senato locale), la basilica (dove si amministrava la giustizia), il Capitolium (il tempio dedicato alla triade Capitolina Giove, Giunone e Minerva) e le tabernae (negozi, botteghe e luoghi di ristorazione).
Si tratta di lastre in pietra di Verona di misura variabile, disposte con orientamento nord-sud o est-ovest, senza apparente regolarità. Nella porzione di scavi oggi visitabile, al di sotto delle attuali sale Fagnani e Custodi della Biblioteca Ambrosiana, si possono individuare i resti di una canaletta che permetteva lo scolo delle acque provenienti dai portici posti sui lati lunghi della piazza, che doveva misurare circa 55 x 166 metri.
Per info su accessibilità e possibili visite: contatti@ambrosiana.it
La realizzazione del nuovo polo religioso della città, il gruppo di edifici legati alla sede episcopale nell’attuale zona di piazza Duomo, determinò il progressivo decadimento della piazza pubblica. Le privatizzazioni del terreno pubblico e il passaggio al vescovo di vaste proprietà demaniali avviarono la graduale occupazione dell’area del foro da parte degli edifici religiosi.
Si ha notizia certa a partire dal 1030 della chiesa della Santissima Trinità, dedicata al Santo Sepolcro nel 1099 in occasione della prima Crociata: la cripta della chiesa conserva la pavimentazione originale in lastre di pietra di Verona, verosimilmente spoglio e reimpiego della pavimentazione romana del foro.
Per info su accessibilità e possibili visite: contatti@ambrosiana.it