Questa deliziosa tavola colpisce lo spettatore per l’abilità di esecuzione e per la capacità di esprimere, mediante l’abbraccio delicato all’agnello, la tenerezza di Gesù Bambino; ammirando l’opera, non stupisce che Federico Borromeo annoverasse il Luini tra i suoi artisti preferiti. Dal punto di vista iconografico, la presenza dell’agnello può riferirsi alla passione (Gesù è l’Agnello di Dio che con l’immolazione di sé sulla croce redime e rinnova l’intera creazione) o può ricordarci Gesù Buon Pastore, secondo la definizione del capitolo decimo del Vangelo di Giovanni (“Io sono il Buon Pastore”).