Questo dipinto è l’ultima donazione pervenuta all’Ambrosiana, con la denominazione “Il Caprotti di Caprotti”. La tavola riporta la data 1511 nell’angolo inferiore destro, dove compare chiaramente il nome “Salai”: si tratta del soprannome dato da Leonardo da Vinci a Gian Giacomo Caprotti, uno dei suoi allievi prediletti che nella bottega del maestro fu spesso utilizzato come modello. Si discute tra i critici se quindi questa sia la firma del quadro (che andrebbe dunque attribuito a Caprotti), oppure se ci troviamo davanti al Ritratto di Salai che, come modello, avrebbe prestato il suo volto per la realizzazione del dipinto. In ogni caso questa tavola raffigura un soggetto sacro (Cristo Redentore), come dimostrano i tre segni che, quasi a forma di croce, compaiono da dietro al capo accennando ad un’aureola trinitaria.