Proveniente da Casa Piatti, nell’omonima via del centro di Milano, questa scultura rappresenta il filosofo greco Platone, che la mitologia genealogica di famiglia poneva addirittura a capostipite (dal nome latino del filosofo “Plato” deriverebbe appunto il cognome Piatti). Importanti sono le iscrizioni che accompagnano la scultura: sulla lunetta in alto si legge il nome del filosofo greco, che ritorna chiarissimo sul fondo della nicchia, accanto alla testa; lungo i bordi della nicchia, una lunga iscrizione ci conserva il nome dello scultore, che appunto alla famiglia Piatti apparteneva, e la data di esecuzione dell’opera (1478); infine sul cartiglio in mano al filosofo si legge un testo che riassume la teoria platonica del corpo come prigione dell’anima.