Lo sfondagiaco è una particolare e rara arma bianca, dotata di una lama robusta e di una punta assai acuminata, capace di trapassare le maglie e di insinuarsi tra le piastre metalliche. Il manico di questo pugnale è elegantemente decorato a diamanti dorati e sul nastro che gira attorno alle orecchie è leggibile il secondo versetto del salmo 31(30): IN TE DOMIN[E] SPERAVI / ET NON CONFUNDAR IN [AETERNUM] (In te ho sperato, Signore e non sarò mai turbato). La tradizione vuole che questa sia stata l’arma con la quale Andrea Lampugnani uccise Galeazzo Sforza alle porte della chiesa di Santo Stefano il 26 dicembre 1476, cosa smentita dalla datazione del pugnale fatta dagli esperti.