L’organizzazione di questa serie di incontri seminariali è condotta insieme alla rivista «Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria», del Dipartimento di Studi Letterari Filologici e Linguistici dell’Università degli Studi di Milano.
Il punto di partenza di questa proposta nasce da una domanda, cui si intrecciano subito numerose altre: c’è differenza tra «stesura» e «redazione», spesso usati come sinonimi in filologia e nelle pagine critiche? Se una differenza c’è, qual è la specificità o la particolarità dell’una e dell’altra? E quindi quali definizioni si possono dare? E, muovendosi nella stessa direzione, fino a quando si può parlare di «revisione» e quando si incomincia a parlare di «riscrittura»?
Tentare di dare una risposta a queste domande significa aprire una riflessione teorica che, immediatamente, deve fare i conti con i singoli casi che la storia della letteratura presenta continuamente agli studiosi. Le stesure, le nuove redazioni e le revisioni sui propri testi operate da Alfieri, Parini, Foscolo e Monti fino alle riorganizzazioni degli indici dei propri racconti da parte di Italo Calvino diventano i veri protagonisti di questa serie di incontri.
Dopo alcune necessarie riflessioni di natura metodologica, infatti, il ciclo di seminari prosegue introducendo vari esempi di testi della letteratura italiana di Sette e Ottocento, con un’incursione nel Novecento, presentando ed esaminando i continui interventi autoriali prima e dopo la stampa. La formula proposta nei seminari è quella di un «dialogo» tra un relatore più giovane e uno studioso ricco di esperienza nel ruolo di discussant, che hanno il compito di introdurre insieme ragioni e particolarità della storia della scrittura del testo del quale si occupano.