Ha inaugurato il 20 giugno la mostra “Imagining The Future. Leonardo da Vinci: In The Mind Of An Italian Genius”, alla Martin Luther King JR Memorial Library di Washington D.C.
L’esposizione, curata dal direttore della Pinacoteca Ambrosiana Monsignor Alberto Rocca e organizzata da Confindustria in occasione dell’apertura della nuova sede di Washington D.C., insieme a Intesa Sanpaolo, ITA Airways, 24 ORE Cultura, Dolce&Gabbana, Dompé, Pirelli e Trenitalia, espone 12 disegni autografi di Leonardo da Vinci, selezionati tra i 1119 fogli che compongono il Codice Atlantico, di proprietà dell’Ambrosiana.
I 12 disegni originali saranno per la prima volta accessibili al pubblico negli Stati Uniti per raccontare l’impresa italiana attraverso una raccolta di progetti avveniristici in cui ricorrono temi che vanno dalla ricerca, alla meccanica, dall’ingegneria e al volo.
Imagining The Future vuole celebrare “l’intrapresa” con l’obiettivo di contribuire a diffondere lo spirito imprenditoriale come motore della crescita economica, sociale e civile di ogni Paese. Leonardo, infatti, è tra le figure che meglio incarnano il desiderio di fare impresa, che ha guidato il grande artista nella trasformazione delle sue più illuminate intuizioni in progetti concreti e rivoluzionari.
La stessa tensione che accompagna chi è alla guida di un’azienda, costantemente alla ricerca dell’equilibrio tra tradizione e innovazione, visione, sogno e senso pratico. Dimensioni che trovano la loro perfetta sintesi nella grande mostra di Washington, che costituisce un tassello fondamentale nella divulgazione della conoscenza del patrimonio identitario italiano.
Per i bambini sarà allestita una mostra interattiva sviluppata da Carnegie Science Center, che consentirà loro di esplorare alcuni dei progetti e delle idee del grande artista attraverso attività di costruzione, disegno e sperimentazione.
“Preservare per valorizzare” afferma Antonello Grimaldi, Segretario Generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana “La cura del patrimonio culturale è sacrosanta, ma non meno rilevante è la sua valorizzazione anche economica, che, quando c’è, genera un circolo virtuoso, diventa volano per una maggior cura dello stesso patrimonio. Le imprese culturali sono uno dei motori della transizione green e digitale, capaci di generare valore etico e identità sociale della nuova Europa e dei suoi collegamenti oltreoceano. Servono nuovi immaginari e nuovi stimoli per comportamenti condivisi che permettano quell’evoluzione di consapevolezza a cui l’umanità aspira, il fattore cultura sarà decisivo per la grande trasformazione in cui siamo immersi.
In questo senso investire in cultura va a braccetto con la sostenibilità, non solo ambientale, ma soprattutto sociale, un fattore economico importante per qualsiasi impresa che voglia rapportarsi al mercato di oggi e soprattutto di domani.”